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I No che aiutano a crescere

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Perché oggi più di ieri è difficile dire di no?
Siamo genitori emotivi o genitori educativi?
Quali sono i diversi stili educativi possibili e quali quelli efficaci?
Come possiamo aiutare i nostri figli a diventare adulti maturi e autonomi?

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“I nostri figli sono cambiati”. Quante volte noi genitori ci siamo ritrovati a fare questa riflessione e a prendere atto di quanto rapidamente crescono, acquisiscono, imparano. Ma a cambiare non sono solo loro, lo è anche la realtà sociale che li circonda, una realtà oggi sempre più complessa e variegata che pone sfide nuove e richiede notevoli capacità di adattamento non solo ai bambini ma anche a noi genitori. Sempre più spesso noi genitori siamo chiamati a dire di no, a compiere delle scelte coraggiose e impopolari per il benessere dei nostri figli e dire di no genera inevitabilmente un conflitto. Ma il conflitto non è di per sé negativo, il conflitto se non sfocia nella critica e nella svalutazione reciproca è crescita, evoluzione, è confronto costruttivo ed è un elemento inevitabile in una relazione d’affetto.

Tutte le epoche generazionali sono state attraversate dai conflitti, la differenza è che quando l’educazione era rigida e autoritaria non si potevano esprimere, mentre ora i figli vivono una relazione di maggiore confidenzialità con i genitori e quindi la conflittualità si manifesta.

Il problema dell’educazione morbida dei nostri giorni non sta nell’aumento dei conflitti, ma nel non essere “educazione”.

I genitori di oggi si prendono cura; soddisfano tutti i bisogni, anche quelli non ancora espressi; anticipano i desideri; sono eccessivamente servizievoli; cercano di inseguire un ideale di felicità e armonia familiare che non c’è mai stato e non può esserci e che quindi risulta frustrante. Il compito dei genitori è invece fare diventare i figli autonomi, capaci di stare al mondo, di relazionarsi con gli altri. E in questo compito il conflitto e il confronto sono elementi inevitabili, che bisogna imparare a gestire bene.

Il nostro “essere genitori” spesso deriva dalla nostra personale esperienza con i nostri genitori. In maniera consapevole o no mettiamo a confronto la nostra esperienza di figli con quella dei nostri figli con noi e rievochiamo nella nostra mente permessi, divieti, regole ricevuti nella nostra infanzia e adolescenza.

A volte ci comportiamo in maniera simile, altre volte in maniera totalmente opposta per prendere le distanze da quell’atteggiamento negativo che ci ha fatto soffrire e che non vogliamo far subire ai nostri figli.

Ma essere dei genitori responsabili e consapevoli significa stare nel “qui ed ora” della relazione con i nostri figli senza farci influenzare dalle nostre passate esperienze di figli guardando a nostro figlio come a un essere unico e irripetibile con una sua personalità e con delle sue peculiarità, valorizzandolo per ciò che è e non per ciò che vorremmo che fosse.

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